Ieri il silenzio tagliava tutti i rami della bella quercia
ieri il silenzio soffocava i germogli dell’acacia
ieri il silenzio faceva tremare il pioppo
Bell’ulivo, legno sacro, verso di te mi precipito…
tra i sentieri, pianto i miei passi avventurosi
e danzo sulle pietre folli in pieno giorno
ecco l’immensità del tuo cielo, e la luna tutta bianca si perde
sulle pendici di terra rossa, l’alba si affranca dalle radici
il tempo sussulta, la notravenuta gli fa un taglio
Verso di te mi precipito e lo spazio sgorga tra le mie dita
senza paura sul sentiero, niente annienta la vita
beffeggiata, schernita dalle voragini dell’essere,
mi sono lavata alla grande acqua del tuo cielo
Cosa sono di fronte al muro delle tue rocce?
Cosa sono? Se non voler scuotere le tenebre?
Cosa sono? Se non voler cedere sotto la morsa della vita
Bell’ulivo, sii tenero arco e strumento di pace
E sii la chiave nell’azzurro della volta.
Ti aspetterei fino alla morte
ti aspetterei sotto il tuono, inghiottita dal fulmine
lacerata dalla grandine
Bell’ulivo, lo so, non ti ho abbagliato con la mia luce
sono solo ombra e fiato di rosa.
– Nicole Barrière- (traduzione a cura di M. Selvaggio)