EREVAN – Quando alla fine, risuonano le ultime, profonde note del Purgatorio con quell’intima invocazione di speranza al ‘Padre Nostro’, nella sala del Teatro Nazionale di Erevan, la capitale dell’Armenia, mille posti tutti pieni (il distanziamento è valido solo per il gruppo di italiani), resta come sospeso, immobile, un istante di commosso silenzio che subito si scioglie in un trionfo: dieci minuti di applausi, standing ovation e una calorosissima accoglienza.